Grandi o piccoli che siano, i giardini hanno bisogno di cure e attenzioni costanti. Allo stesso modo, è necessario scegliere in maniera accurata piante e fiori per allestire aiuole, bordure e gli altri elementi decorativi che contribuiscono all’impatto visivo complessivo del giardino. Molto spesso, quando si ha a disposizione spazi limitati, che non consentono la semina di un prato e, al contempo, richiederebbero la messa a dimora di troppe piante, è possibile optare per una soluzione di compromesso che assicura un ottimo risultato: le piante tappezzanti. In questo articolo vedremo quali sono, che caratteristiche le contraddistinguono e come possono essere sfruttate per decorare il giardino.
Quali sono le varietà di piante tappezzanti
Quando si parla di piante tappezzanti si fa riferimento ad una vasta gamma di specie, anche molto diverse tra loro. La caratteristica peculiare che le accomuna è lo sviluppo in orizzontale, per mezzo del quale tali piante ricoprono una superficie, più o meno ampia, anziché crescere in verticale (la maggior parte non supera il mezzo metro di altezza). Alcune piante tappezzanti, come si legge su MyGreenHelp.com, sono arbusti perenni mentre altre sono varietà annuali che sviluppano infiorescenze colorate a carattere stagionale. Tra le specie più comuni troviamo:
- Il ginepro strisciante, un arbusto sempreverde densamente ramificato le cui foglie possono assumere un colore rossastro;
- L’alchemilla sviluppa larghe foglie verdi e produce infiorescenze gialle dalla forma simile ad un grappolo;
- La Torenia Fourinieri è una specie annuale, dalle foglie ovali; i fiori hanno colori tenui, soprattutto rosa e violetto;
- Il mughetto giapponese ha foglie aghiformi molto sottili, di colore verde scuro, mentre le infiorescenze hanno una forma allungata;
- La campanula strisciante si caratterizza per una densa fioritura di colore azzurro scuro; anche altre varietà di campanule possono essere adoperate come piante tappezzanti;
- Il timo limone ha uno sviluppo cespuglioso, con foglie piccole e verdi dalle striature giallastre.
Anche alcune varietà di rose basse possono essere messe a dimora per ricoprire la superficie di un’aiuola o di una porzione di giardino.
Come scegliere le piante
Se si opta per la messa a dimora di piante tappezzanti, è necessario anzitutto valutare la composizione del terreno e l’esposizione solare. Fatte queste valutazioni, bisogna considerare qual è l’effetto visivo che si vuole ottenere; in tal senso, bisogna scegliere tra arbusti e piante annuali.
Nel primo caso, si otterrà una copertura uniforme per tutto l’anno: un tappeto verde in grado di ricoprire ampie porzioni di terreno. Di conseguenza, gli arbusti tappezzanti perenni si prestano ad essere abbinati a varietà di fiori dai colori sgargianti. In alternativa, possono essere adoperate per realizzare ampie bordure, attorno al perimetro di siepi, aiuole fiorite o passaggi lastricati.
La scelta delle piante tappezzanti non arbustive, invece, risente maggiormente del gusto e delle preferenze personali. Le campanule, ad esempio, sviluppano infiorescenze piuttosto minute, dai colori tendenzialmente tenui. La presenza di altre varietà floreali, dai colori più intensi, potrebbe rappresentare un ottimo elemento di contrasto, utile a creare un giardino ricco di colori e specie differenti.
Naturalmente, in base alla funzione dell’arbusto o della varietà floreale, viene determinato anche il tipo di messa a dimora. Gli arbusti vanno piantati esclusivamente in terra poiché, se costretti all’interno di un vaso, non avrebbero la possibilità di svilupparsi in maniera adeguata; di contro, rose, campanule e gerani possono essere piantati anche in vaso, anche su terrazzi e balconi per ottenere un effetto ‘tappezzante’ in verticale anziché in orizzontale. In alternativa, possono trovare collocazione in giardino, in vasi alti (almeno mezzo metro) o in apposite fioriere: lo sviluppo ‘a cascata’ dei cespugli fioriti permette di arredare e decorare il perimetro di verande, ringhiere e passi lastricati.